Anche quest’anno è arrivato il momento di iniziare le operazioni di potatura nel nostro oliveto, visto che, nelle regioni meridionali dove non esiste il pericolo delle gelate, il periodo migliore per effettuarla è l’inverno, quando la pianta rallenta le sue funzioni vitali.
Si può proseguire fino all’inizio della ripresa vegetativa (fine febbraio-inizio primavera), ma bisogna evitare di intervenire a primavera inoltrata, quando le piante cominciano a germogliare e si preparano a fiorire.
L’epoca dell’intervento è importante dal punto di vista della risposta delle piante: a seguito di una potature precoce, le piante reagiscono prima, con un’intensa attività vegetativa; in caso di piante vigorose, è meglio ritardare la potatura, in modo da non sollecitare eccessivamente l’attività vegetativa.
Oltre alla potatura invernale, si può anche ricorrere alla cosiddetta potatura verde, da eseguire in estate, limitandosi all’eliminazione dei polloni basali e dei succhioni.
Il termine potatura indica tutti gli interventi che mirano a regolare lo sviluppo vegetativo e la fruttificazione dell’albero.
In particolare, nell’uliveto la potatura ha lo scopo di:
Per ottenere un buon equilibrio vegeto-produttivo è necessario calibrare l’intensità della potatura. Potature leggere, infatti, dispongono le piante a una buona produzione, all’emissione di pochi succhioni e, in generale, a un’attività vegetativa non eccessiva; al contrario, il risultato di interventi di potatura pesanti saranno piante squilibrate verso l’attività vegetativa, a discapito di quella produttiva.
Nel determinare l’intensità della potatura, è importante tener conto anche della varietà su cui si interviene. Cultivar poco vigorose necessitano di tagli più abbondanti per stimolare l’emissione di rami a frutto, mentre varietà più vigorose dovranno essere trattenute, riducendo gli interventi di potatura per evitare la crescita disordinata della chioma, con il proliferare di rami non fruttiferi.
I "succhioni" sono rami sterili che si sviluppano rigogliosi sulle branche principali degli ulivi, perpendicolarmente al terreno, di cui le piante si servono per integrare l’asportazione di rami e vegetazione a seguito delle operazioni di potatura. In linea di massima, sottraggono nutrimento e acqua alla pianta e impediscono alla luce di penetrare all’interno della chioma, ed è questo il motivo per cui è necessario eliminarli, anche perché crescono molto rapidamente e tendono a incrementare il loro diametro in un lasso di tempo molto breve. Talvolta, però, posso tornare utili per sostituire rami danneggiati, poco inclinati o troppo lunghi rispetto al tronco.
L’importanza della potatura è stata riconosciuta già nell'antichità, tanto che alcuni autori greci e latini la annoverarono tra le principali pratiche per la coltivazione dell’ulivo e, in effetti, continua a essere una delle più importanti operazioni colturali nell’uliveto.
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